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Cosa sono e come calcolare i KPI

Conosci il termine KPI? Lo avrai sicuramente sentito nominare se bazzichi l’ambiente aziendale o quello del digital marketing. Se sei curioso di sapere meglio cosa significa KPI , cosa sono esattamente questi misteriosi indicatori e come calcolare i kpi, ecco la mini guida che fa per te!

Prendere decisioni basandosi su sensazioni ed opinioni è qualcosa di normale e perfettamente ragionevole nella vita quotidiana, ma diventa assolutamente sconsigliabile quando si entra nella sfera del business. A condurre la vita di un imprenditore, di un professionista o di un’agenzia digital devono essere loro: dati, report e numeri. Qualsiasi discorso apparentemente serio legato alla vita di un’azienda o ad una strategia di marketing che non sia ricco di termini come “KPI” è assimilabile ad una chiacchierata da bar.

Piacevole, ma purtroppo fine a sé stessa. Ideare, pianificare, implementare, gestire e infine monitorare un piano di business o una campagna digital senza l’uso di metriche e statistiche ben precise è un salto nel vuoto. Ovviamente senza paracadute.

Il termine KPI compare spesso nell’universo virtuale ma, come tutte le sigle, è un po’ abusato e spesso non compreso del tutto.

Sono troppi gli acronimi in circolazione e vorresti avere una visione più chiara di cosa siano e quali siano nella pratica, questi KPI?

Te lo spieghiamo ASAP…ops, te lo spieghiamo subito!

Cosa sono i KPI?

Facciamo in primis una breve panoramica sul termine KPI, per capire con precisione di cosa stiamo parlando: KPI significa Key Performance Indicators, traducibile come indicatori chiave di prestazione.

Si tratta di metriche e valori misurabili che consentono di monitorare il raggiungimento di un determinato risultato e permettono di stabilire l’efficacia o meno di un particolare processo, reparto, individuo, campagna o piano di business.

Viene da sé che per trattare il tema KPI dovresti aver prima approfondito un altro concetto chiave: l’individuazione degli obiettivi che ti poni, come azienda, come agenzia o come professionista. Per poter iniziare a stabilire quali sono i migliori KPI da applicare al tuo progetto, è cruciale definire quelli che sono i tuoi traguardi.

Si può ragionare sulle finalità di breve, medio e lungo termine, nonché di quelle dei singoli reparti e settori di un’impresa, ma tutti gli obiettivi devono essere ponderati con cura, elaborati nel dettaglio nonché identificati con il celebre metodo SMART. Inoltre, anche gli obiettivi di diversi branch di un’azienda o dei diversi collaboratori a un’impresa, dovrebbero tutti remare uniformemente ed armoniosamente nella stessa direzione.

Hai mai provato a fare un’escursione in barca a remi con qualcuno che non remava con il tuo stesso scopo? Girare su te stesso è il minimo che ti possa capitare.

Solo una volta definiti i punti di arrivo sarà possibile dichiarare i vari KPI da applicare, ossia le metriche che consentono di definire con precisione se l’obiettivo è stato centrato, in che percentuale e come lo si è raggiunto. O anche di capire perché non è stato raggiunto e quali sono stati gli anelli deboli del workflow: la missione dei KPI è proprio capire i processi e le strategie che non hanno funzionato, per trasformarli con nuovi test e nuove idee vincenti.

Come in un’impresa esistono KPI di business da calcolare, un’agenzia web dovrà essere in grado di associare ad ogni suo progetto dei KPI ben definiti, da stipulare in condivisione con il cliente: con lui si condivideranno inoltre le tattiche e l’operatività per raggiungerli e si studieranno poi i report che consentono di capire se si è centrato il bersaglio.

Diffida insomma da chi non usa la parola KPI, anche se sei stufo degli acronimi: considerarli è sinonimo inconfutabile di serietà.

Quali sono i principali KPI?

Chiarito quindi quando nel digital marketing l’importanza dei dati sia cruciale, possiamo fare qualche esempio più pratico, sempre utile per comprendere meglio un concetto.

In che forma si presentano questi tanto fondamentali KPI (insomma, cosa ti devi aspettare di vedere davanti ai tuoi occhi quando parli di Key Performance Indicators)? Un KPI può essere sia un dato numerico, ovvero una quantità specifica, che un rapporto, ossia una statistica che mette in relazione due variabili diverse e ne trae una percentuale, una frequenza e simili valori.

Da dove si ricavano i principali KPI che servono per elaborare o migliorare le strategie digitali? Possono essere estrapolati da infinite fonti preziose: dagli analytics dei siti web, dagli insight dei social media o dalla raccolta dati della forza commerciale. Ma anche dai software di marketing automation, dai CRM o addirittura dalle azioni di comunicazione svolte offline.

Qualunque KPI si prenda in considerazione, esso dovrà essere misurabile e comprensibile: chi si occupa di dati (che sia il reparto marketing di un’azienda, un’agenzia digital o tu stesso) dovrà essere in grado di leggerli, elaborarli, aggregarli e contestualizzarli, per renderli condivisibili poi con i colleghi di altri reparti o con il cliente che dovrà applicarli al suo business.

Come calcolare i KPI che potrebbero interessare le tue campagne di marketing?

Se ci si trova nell’ambito di una strategia di ottimizzazione SEO, si potrebbe decidere di monitorare indicatori di performance come le visualizzazioni di pagina del sito web oggetto dell’ottimizzazione, o la posizione media di un contenuto nella SERP di Google. O ancora, la quantità di conversioni provenienti dal traffico organico. In un contesto di social media marketing si potrebbero invece analizzare il numero di follower, la reach organica di un post, o il Click Through Rate di un annuncio sponsorizzato.

Si è lanciata una campagna di lead generation? Da tenere sott’occhio sono, tra gli altri, KPI come il numero di lead conquistati, il tasso di iscrizione ad una mailing list o il numero di download eseguiti di un determinato freebie. Se ci si sposta sulle performance di un sito e-commerce, da controllare sono allora le visualizzazioni dei singoli prodotti a catalogo, le aggiunte al carrello, il valore medio degli ordini ricevuti, o la Conversion Rate ossia il rapporto tra i visitatori ed il numero di utenti che compiono l’azione richiesta da una determinata CTA.

KPi quali Costo Per Click, CTR, posizione media dell’annuncio o tasso di conversione sono metriche su cui tenere gli occhi puntati se si è invece avviata una campagna con Google Ads: permettono di comprendere se il suo ROI (Return On Investment) è positivo, ossia se le conversioni o i profitti derivanti dalla campagna valgono l’investimento.Molti dei KPI tipicamente derivanti dal mondo aziendale possono quindi essere riportati nel mondo del marketing, mentre alcuni sono peculiari di questo settore.

Ora, la domanda fondamentale è: ti abbiamo perso nell’oceano di KPI o sei ancora con noi?

Non focalizzarti troppo sui concetti che non ti sono chiari, perché è perfettamente normale non afferrare ogni loro sfumatura se il digitale non è parte del tuo core business.

Per aiutarti a remare (per riprendere la metafora) tra le onde del KPI, perché non affidarti al supporto competente di una web agency?

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