La diffusione del virus hiv è diventata sostanziale negli anni ’70, ma a causa del lungo periodo di incubazione, la gravità della malattia AIda è emersa solo negli anni ’80.
In quel periodo la paura ha preso il sopravvento e la disinformazione generale ha portato a credere che qualsiasi contatto poteva veicolare e trasmettere il pericoloso virus.
La prima campagna contro l’Aids del Ministero della Sanità inizia solo nel 1988 (un anno prima era stata gestita da Pubblicità Progresso senza alcun tipo di apporto governativo); quella ministeriale del 1989 era destinata a tv e stampa e conteneva informazioni e chiarimenti su come avveniva la diffusione della malattia (rapporti sessuali non protetti e contatto di sangue), come prevenirla e chiariva che il “contatto umano” non era fonte di rischio.
L’obiettivo principale di questa campagna sembrava raggiunto: la percentuale di coloro che riconoscevano l’Aids come malattia era passato dal 36,5% al 51%. Ma si dimostrò insufficiente. Quindi emerse la necessità di progettare una nuova campagna informativa, che fosse più incisiva. Da qui, la famosa pubblicità apparsa in tv con “l’alone viola”.“Aids se la conosci la eviti, se la conosci non ti uccide”.
Chi di voi non la ricorda? Nel video spot appaiono una catena di contagi: le persone infette erano profilate con un colore viola/ fuxia, mentre le altre immagini scorrevano in bianco e nero, creando un notevole contrasto rispetto ai programmi tv finalmente a colori.
Lo spot durava solo 47 secondi, ma era impossibile rimanere indifferenti e soprattutto mostrava – esemplificando le casistiche più frequenti di contagio – quanto il virus si diffondesse rapidamente ed in maniera subdola. La pubbliclità inizia con due ragazzi che nel bagno di un bar si scambiano una siringa, uno di loro è circondato da un alone viola e trasmette il virus all’amico, che in seguito ha un rapporto sessuale con una ragazza, che viene a sua volta contagiata. In seguito la donna, inconsapevole del contagio, ha un rapporto con un altro uomo, il quale infettato, contagerà infine anche la moglie. Lo spot si conclude comunicando agli spettatori la soluzione al rischio di contagio: fare uso del preservativo.
In seguito a questa campagna ne furono create altre, ma nessuna raggiunse la stessa incisività.
Aids, Hiv e sieropositivo: qual è la differenza tra questi termini?
Oggi, nonostante il rischio di contagio sia notevolmente calato, c’è ancora molta disinformazione soprattutto sulla terminologia:
1) Aids – Sindrome da immunodeficienza acquisita – è la malattia causata dal virus HIV. Allo stato finale dell’infezione, l’organismo è talmente indebolito da non essere più in grado di difendersi nemmeno da microrganismi, che in stato di buona salute sarebbero Innoqui;
2) Hiv – Virus dell’immunodeficienza umana – è il virus che causa un incisivo abbassamento delle difese immunitarie, rendendo di conseguenza l’organismo incapace di contrastare l’insogere di altre infezioni causate da altri virus, batteri e funghi (malattie opportunistiche).
3) Sieropositiva è una persona che è stata contagiata dal virus HIV, ma non ha ancora contratto infezioni secondarie. Pur essendo sieropositiva, questa persona può vivere per anni senza che emerga alcun sintomo della malattia.